mercoledì 22 gennaio 2020

Presenze

Ascoltando i Queens of the Stone Age, seduto al tavolino di un...no!
Riavvolgi.

Sono in treno, il tempo scorre veloce e io mi destreggio, tra una pagina incompiuta e un testo che inizia, onde di continui impegni .
Lavoro, famiglia, viaggi per fortuna a vuoto al pronto soccorso per mio figlio, il cane che si mangia un metro di spago,la salute a cui mettere mano ,io e  mia moglie ..poco il tempo che rimane per me.

Il buio avanza, un inizio di artrosi alle vertebre lombodacrali,una rettilineizzazione alla coda della colonna con schiacciamento vertebrale.
Zoppicare oltre un ventennio iniziare a provocare dolori.
Gente che vedo spesso sul treno, un carro bestiame  di sconosciuti pendolari, rassegnati a ritardi e cancellazioni, mi accompagna nel viaggio.

Il Sole sorge sulle campagne gelate aprendomi un sorriso nel volto e uno nel cuore, guardo la mia scrittura e mi chiedo se riuscirò poi a tradurla, certo che con una scrittura simile avrei potuto anche essere medico...invece sono stato altro, anche nomade, un ribelle, illuso d'esser libero no vedevo le catene , semplicemente di un formato diverso.

La vita è un susseguirsi di battaglie, la mia almeno, in cui preferisco essere un guerriero in un giardino che un giardiniere in mezzo a una guerra.
Pratico con lo
  https://spiritoribelleznkr.weebly.com e ogni volta la mia conoscenza di me corpo, delle mie emozioni accresce, con la consapevolezza di me.

Moglie  mia, ci siamo incontrati, ci siamo scelti  e insieme abbiamo scelto di divenire genitori, Padre e Madre, non genitori 1 e 2 come lo Stato vorrebbe imporre.
Fanculo!
Contro lo stato non è reato!
Uno slogan che mi riporta indietro nel tempo, quando lo scrissi su una pensilina del tram a Torino, davanti al carcere , l'ultima notte dell'anno di oltre un ventennio fa, tra il freddo e la grappa per scaldarci, le uova colorate lanciate sulle mura del carcere, le cariche della polizia i lacrimogeni  e il limone, io ,Lisa e Stefano.

Lisa , giovanissima,occhi da gatta e Stefano , con la sua chitarra e il repertorio dei Nirvana, abbandonati dai genitori in un'appartamento in Brianza in cui la nonna pensava alle pulizie e alla spesa.
Periodi tra psicofarmaci, LSD, fiumi d'alcool e nuvole d'hascish, sesso e un brutto incidente in moto che feci.

Lisa che finisti poi arsa viva sul vagone di un treno dove dormivate, per colpa di un tuo amico che fece casino con dei vendicativi personaggi dell'est.
Stefano che fino all'ultimo seguisti la via del tuo Cobain, facendoti trovare appeso in casa...

Due fratelli vittime dell'assenza di un padre ,di una madre.
Io che ,tra tanti che sono partiti assieme a sorella Morte, sono ancora qui, tornando dal coma, superando i limiti tra la vita e la morte , di cui pago in prima persona l'alto prezzo.
Sono qui. Uomo adulto e Padre  presente.

"Stando a lungo al buio, l'oscurità diventa la condizione normale, è la Luce che finisce per sembrarci innaturale"
Haruki Murakami

Che la luce splenda sempre nelle tenebre.








martedì 17 luglio 2018

Un sereno giorno di luglio

Esce dall' ufficio la badante negrona tuttacurve, un utente é stato ricoverato per un anguria mal digerita e gli han trovato un infezione allo stomaco e un principio di ictus, questo mi ha venduto la badante.
Mentre telefono a una serie di persone ereditate al momento dalla collega in ferie attendo la badante di Clara, disabile motoria psichica, per accompagnarle a fare un ecg.
Il progetto di Custodia Sociale ha continue proroghe e nessuna stesura per ora, We-mi invece é portata in pompa magna dal Comune, coi servizi che offre a pagamento ( ha una rete che abbiamo anche noi in pratica, ma NOI gratuita), ben finanziati dalla Fondazione Cariplo e a fondo perduto.

Continuano in questa cattiva gestione, in un Paese a tre mani, dove la destra non sa cosa fa la sinistra e una terza svuota la cassa con sti giochi di prestigio.

Van di moda le magliette rosse tra un elíte che non deve elemosinare contratti di 6 giorni per poi finire sotto il marmo.

Bertoldo, un mio collega, giorni fa ha avuto una accesa discussione con Maicol, disabile in carrozzina a motore con un solo braccio funzionante.
Maicol faceva il camionista prima che il diabete lo divorasse un pó alla volta. Ha sempre nuove barzellette sconcie di cui vi scrivo la mia preferita :
"Due amici al bar parlano di donne:
" mi piacciono quelle con la quinta almeno e a te"?
"Si si,sotto la terza non c'é sostanza"
Discutono cosí, tra una birra e l'altra fino a che, un amico del bar che li ascoltava dice a uno dei due:
"Giorgio, ma a te piacciono le cose a tre?"
"Sí certo"
"Ecco allora se corri a casa adesso puoi anche divertirti"

Insomma, volano parolone e il Maicol carica da 20 metri con la carrozzina a motore mentre Bertoldo, preda della paura e incredulo che possa essere reale viene colpito in pieno e buttato a terra. Maicol mette la retro e torna avanti cosí per un paio di volte ancora e quando fa per rialzarsi Maicol tira pugni e schiaffi con la mano buona. Storiella esilarante e tragicomica ma con finale in pronto soccorso.



Il cucciolo si inizia a muovere nel ventre della madre, mia futura sposa, con l'innocenza di un infante non sá che tra 4/5 mesi verrá sfrattato da quell'Eden per un suo viaggio nel mondo. Lucifero ti avrei ti chiamato, sempre che tu sia maschio, la mammetta é al quanto contrariata.
Giovedí la Morfologica e sapremo se sei una rivoltosa e affascinante femmina o un selvatico e forte maschio..giá ti muovi dentro ammammá come fossi un tarantolato eh!eh!eh!
Io attendo e scrivo, tra le urla e i latrati, tra colpi e grida qua tra le case popolari, in questo sereno giorno di luglio.



giovedì 28 giugno 2018

Una stella pulsante

Tum-tum-tum-tum-tum-tum
Con un rullo di Taiko ti sei presentato/a a noi, lí in quell'ecografo sembravi una stella pulsante, la dottoressa disse che il cuore aveva iniziato a battere da quello stesso nattino.
A lei, apparivi cone una lenticchia.
Io osservavo emozionato con un espressione ebete tra il fanciullo e il taoista, questa tua presa dello spazio, del tempo, nel mondo.

5 MESI DOPO

Son sul treno, mamma é stata portata vis in ambulanza, non só ancora dove la portino. Chiameró nonno Bruno piú tardi che ora, segue a rotta di collo l'ambulanza.
E sí, stai per nascere in un paese dove dovrai lottare parecchio e ingegnarti affinché i tuoi diritti ti vengano elargiti, insomma spesso dovrai essere predone per ottenere ció che ti dovrebbe giá essere garantito; se ebtri in pronto soccorso con l'ambulanza hai un accesso diretto che altrimenti, come comu e cittadino, non avresti mai.
Mamna Elise é stata male sta notte, questa come tante altre passate..non é proprio una gravidanza serena ma tu, ci fai ciao ciao con la manina da lá dentro, é tutto ok, gastrointerite dicono i medici, un virus che gira. 
Mettono una pezza e ci rim)andano a casa.
La medicina questo fa.

 Non sappiamo ancora il tuo sesso quindi ci stiamo sbizzarrendo sui nomi aanche se con tutte le fatiche e le prove che stai affrontando ci stai dando qualche suggerimento.

Noi
Scrivo per te, per me, per noi, scrivo perché viene da dentro, forse é il mio daimon a guidarmi o magari il tuo. Scrivo affinché tu, piccola ghianda, un giorno non sarai piú seme e potrai ricordare, attraverso la nostra storia, dove tu stesso/a potresti aver scelto di nascere.
Ci vediano presto.
Divinitá Tibetana

Luce, la guardiana del tuo sonno.



domenica 6 agosto 2017

Hic Sunt Dracones


Ancora fresco il ricordo dei sassi arroventati sotto le palme dei piedi, di quel Sole che scalda forte e quella brezza improvvisa tra il crepitio di un fiume che scorre, di voci amiche argentine e vive,risate e bagni e la sorpresa in questo mio cuore, di essermi fidato e fatto portare lì dall'altra metà del Cielo.
risveglio del 28 luglio

“Domenica sei tutto mio e di Luce” disse con voce ferma da soldatessa dell'armata russa Elise
“E non fare domande”.
Mi lascio stupire...

A Magenta, poco dopo esser partiti ci fermiamo al benzinaio per fare il pieno e..
ma quella sembra Monica con Kalì, sì son loro e c'è anche il Tizi, Davide e Marilisa, Giuseppe e Donatella.
E io con l'espressione taoista ( o per rendere meglio l'idea, da scemo del villaggio )apro la portiera del Kangoo e gli vado incontro. Amici, fratelli e sorelle nell'Arte, compagni di sudate ,conflitti di corpi ed emozioni, discese al Bosco, e immersioni nelle profondità del Sè. Tuttì lì per me,riuniti a mia insaputa da Elise, parte del Clan Z.N.K.R. a festeggiare assieme i miei 40 anni.
E penso che una parte di me, quella “piratesca”, abbiamo trovato un gran tesoro questa volta, una perla nelle profondità che ha nome Elise...


Forma e sostanza, ed io ,professionista del caos, disordinato e polemico cucino nel mio calderone, sostanze saporite ora speziate, si alternano a pizzichi di piccante,pietanze mescolate, ora con sapienza che non si disperdono ma che prendono forma,odore e sapore di qualcosa di buono.
Ho appreso a portare acqua a questo mio fuoco che arde continuo, ora so che il fuoco in sé brucia ogni cosa e abbisogna di altri elementi per una continuità di modellare, distruggere e ricreare, trasformando così anche piccole e grandi parti di me.
Kalì
Una battaglia che ho vinto, io che un tempo non desideravo arrivare a 40 anni, nell'esuberanza delle passioni della giovinezza, una gioventù ribelle che non poneva condizioni se non a me stesso. Scelte forti lontane dal sistema di vita comune, scelte senza ritorno in cui le fiamme ardono a tal punto dal divorare le carni. E sempre scelte, scelte di cambiare, consapevolezze di un inseguire la libertà diventato prigione. La vita è un susseguirsi di scelte, e non mi è mai piaciuto che altri scegliessero al mio posto.

io ed Elise
Luce
 “hic sunt dracones”, una vita ad addentrarmi nello sconosciuto, dove le mappe segnavano che vi erano i Draghi, che sconsigliavano l'addentrarvici, io lì cercavo, per sentieri non battuti..e un giorno ho scoperto che tutto quanto ceravo non era fuori, mi aprii come un granello di sabbia e trovai pianeti, le stelle, l'Universo tutto...e ancora continuo a stupirmi meravigliarmi con gli occhi del bambino, di questa terra di Draghi che ho dentro e degli incontri con uomini e donne straordinari che per il cammino vado incontrando.

gozzovigliar!!



Regali!!!!
Brindiamo!!




locuzione latina hic sunt leones (in italiano "qui ci sono i leoni") o hic sunt dracones ("qui ci sono i draghi") è un'espressione che viene associata alle carte geografiche antiche per indicare le zone ancora inesplorate.



lunedì 8 maggio 2017

rotazioni sferiche




Un intera rotazione ha compiuto la Terra su cui mi poso, un misto di orme svanite e coperte dal tempo, un bagaglio che continuo a svuotare e riempire di nuovo cercando di mantenere la frugalità, non sempre riuscendoci..Sole e Luna testimoniano nel loro danzare che ogni cosa muta, niente è immobile e nonostante ciò ancora uomini cercano una stabilità fissa che non muti, invece di accettare le onde e imparare a cavalcarle.
Un anno, così ci piace calcolare forse per quel senso di onnipotenza, quella paura dello scorrer del tempo illudendoci così di poterlo fermare,calcolandolo razionalmente..

Cicuta ha lasciato la nostra compagnia, piccola dominante dal cuore grande..e proprio quel suo cuore grande ti ha soffocato bambina mia..in questo tempo hai goduto anche tu del nostro amore, mio e di Elise e ancora sei nei nostri sogni..Eli non rimpiangere ciò che non hai potuto avere, il tempo che non ti è stato concesso di gioire con lei, pensa a quanto hai potuto averne, e tienilo stretto nel tuo cuore senza paura che svanisca perchè tanto non potrà accadere.

e un passo alla volta ci costruiamo il nostro vivere, tra errori e scelte anche difficili da portare avanti, ma non credo esistano scelte facili e con un arma che senza guinzaglio giunge improvviso a leccarci o mordere. Abbiamo cambiato due case fatto progetti e realizzatone, accudiamo i sogni nel cassetto e creiamo eventi affinchè si possano sviluppare, mentre noi continuiamo a crescere e per ogni vita che termina una nuova ne nasce e così è arrivata Luce, randagia delle campagne palermitane a brillare un pò nel nostro tempo.









E tra tanti umani che si lamentano senza far niente noi agiamo, mano nella mano, tra conflitti e serenità da quel momento che era quello giusto, in cui abbiamo atteso che maturassero le cose per poter incontrarci e unirci quando noi avevamo superato alcune prove dadoci forza sì, ma che solo da soli avremmo potuto farlo. E ancora due vite distinte cavalcano in questo oceano di esistenze, infrangendosi come flutti per poi riunirsi tra le miriadi di gocce spumeggianti,onda dopo onda,in un equilibrio che muta cotantemente passo dopo passo,insieme.

lunedì 26 ottobre 2015

Seminario di Kenshindo 24 ottobre 2015

Guardo le foglie cadere, si posano senza peso sull'acqua della Martesana tra i pensionati seduti al sole sulle panchine, ciarlanti di politica, mamme che scarrozzano i nuovi nati e podisti ansiosi corrono forse inseguendo Samarcanda. Le anatre sono migrate ormai, neppure una nutria giocherella in acqua. Rumori di biciclette, rombi di motori e da un cantiere non troppo lontano, riecheggia un martello che picchia sul legno, che Milan l'è una città che produce...
Mastico amaro mentre leggo la frase di Perls: " Ci sono molti che dedicano l'esistenza a come "dovrebbe" essere la loro vita, invece di creare sè stessi". Penso a me che, nonostante stia scrivendo la mia storia, con sudore e fatica, perdendomi e ritrovandomi di continuo, sorridendo e non, poichè a volte difficile è l'apparire della felicità sul volto e nel cuore di Sisifo. Mi accorgo che il come "dovrebbe", come vorrei, lo inseguo ancora nelle mie relazioni. Lasciandomi trasportare dai "desideri" di ciò che potrebbe essere e dimentico di ciò che è, nonostante precisi sviluppi e intuizioni sull'altra, io continuo, destreggiandomi nel vento del desiderio, preda del mio stesso orgoglio che non mi fa mollare la presa. Che la mappa come la giri la giri,ti trasforma ma, sempre quella è, anche se il territorio non è mai lo stesso.

GEKKEN
La scherma libera, meraviglia dello stare, con l'utilizzo dei femori che da un senso di quiete e sicurezza, sebbene ancora a intermittenza come un motore capriccioso che non padroneggio appieno, la forza del vuoto, quello stare d'acqua che sà che può insinuarsi nei varchi come inondare impetuosa.

TAMESHIGIRI
Il taglio rituale, l'uccisione simbolica che scuote le pulsioni proonde di amore e morte,eros e tanathos.
Un avversario tosto, pesante come il tempo in cui sto vivendo ora, questo il nemico che ho scelto. Un cammino in cui "desidero" forse essere ciò che non sono; desidero una donna e una vita che differiscono da ciò che voglio e che sono io, col mio percorso e le mie scelte, le fughe, le ricerche che mi hanno condotto fino a quì, ora.

"scusa, ma ti devo uccidere"
La lama del katana, Ammazzademoni, entra in kesaghiri, il taglio verticale che divide un corpo dalla base del collo ed esce dall'anca opposta, però una parte di me, una parte remota dovuta ad assenze e piena di rancore, non preme a sufficienza e prende una linea orizzontale, divenendo un taglio do. Sento l'acciaio penetrare nelle carni come mai prima d'ora, ma è come se la sua carne fosse la mia e, forse lo è. Un lembo lascia la stuoia penzolante.
Spari, grida, odore di sangue tra le onde del mare, in quell'arrembaggio ci guardiamo, provati, esausti e feriti entrami
bi. Può bastare, non è ancora il momento ultimo semmai così si può chiamare, ci rincontreremo.

Penso a un libro che sto leggendo, in cui Recalcati cita Socrate ( o Platone?), parlando di sapere e conoscenza, di quel vuoto che non potrà mai essere colmato per il semplice fatto che non si può sapere tutto. Quel vuoto è come l'attesa a cui non puoi mettere mano, al cambiamento che devi sviluppare e difficile accontentarsi di piccole perle quando cerchi un forziere, di piccoli passi avanti e scoperte anche se ben sò, che non posso andare in ogni dove ne camminare in eterno.

Ieri sera, cercando per un giovane Lupo, vecchie canzoni punk , sentivo parti forti di me pulsare ancora, che ho cercato forse di eliminare col gioco citato da Perls, dopo un drastico cambio di rotta ma ora mi accorgo che io sono anche questo. Del resto, il mio daemon è un pirata e come, l'amico Tiziano mi fece notare, non è solo depredare, mentire,solcare libero per mari contro ogni autorità, avere una donna per ogni porto e una taverna in cui gozzovigliare selvaggiamente del rhum.. no, non solo queste le capacità del pirata ma anche la dote di cacciatore di tesori. Non è un caso che io abbia voluto vedere solo i lati oscuri del pirata, quelli politicamente scorretti ai più, e forse (ma quanti forse?) solo questi ho visto perchè questi conosco? Un altra briciola di sapere da scoprire consapevole che, ci sono limiti che non si possono varcare, o almeno, non ancora.







domenica 12 luglio 2015

riflessioni sul Residenziale Kenshindo 07/2015

Agriturismo il Mondo antico, a Rocca Susella (PV)
Motivazione, pendolo che scandisce il batter del vivere, fa scegliere,ci plasma e distrugge per plasmarci in continuo. Chi ne ha bisogno a piccole dosi, e si accontenta del quieto vivere, chi pensa di non averne bisogno e resta in un fatalismo alla mercè degli eventi, chi invece, ne ha bisogno di forti,estreme per dare il cento,

Mi trovo davanti alla stuoia, coi miei demoni e miei dei, cicale violiniste strofinano le zampe..qualche rondine vola bassa con rapide traiettorie circolari, simili  a quelle fatte con la katana che mi accompagna, Ammazzademoni., queste ultime semplicemente letali.




un vento fresco dona un attimo di piacere alla calura del Sole cocente, attimi...la vita ne piena e tutti,anche quelli dolorosi li assaporo a fondo. Scopro parti oscure di me, molte ancora da scoprire, quelle oscure sì ma anche quelle alla luce del Sole, insana tendenza a vedere spesso il bicchiere ancora mezzo vuoto, o mezzo pieno...ma sempre,mezzo. No, non è uno svuotare il mare con un cucchiaio, e solo la voglia di conoscermi,di liberarmi che mi spinge ad appassionarmi alla Via dello Spirito della Spada, è scritto nel mio nome..il Rito...LauRito.

il clàn dei 3 dojo Z.N.K.R, DAO, ERRANTI
Con umiltà mi pongo davanti all'avversario, già non è più una stuoia bagnata. Saluto con un cenno del capo, umiltà e reverenza, per scelte estreme del vivere o del morire.
KATA
Il cuore del katana lo punta, predatore affamato di sangue, di carne, di divorare, e taglio in kesagiri da destra verso sinistra, entro dalla base del collo,che le ossa sono più fragili in quel punto ma qualcosa accade, lo vedo dinanzi a me col suo sangue che schizza a fiotti, nel suo volto il dolore per la ferita inferta. Non ho dato il giusto valore forse? o la sua sofferenza mi rende aggressivo? non posso avere pietà..tante ancora le cose che voglia realizzare, imparare. Portare avanti un amore appena nato,così intenso e mistico, continuare la Via del Bushi, trovare risposte a tante domande ancora..no! perchè io continui a vivere,tu devi morire,e una sorta di orgoglio rabbioso, come il ringhio di un animale mi porta a tagliare due kesagiri dalla parte opposto, e continuare in jaku-kesagiri, a salire dalle viscere alla spalla opposta e non ricordo se un ulteriore kesagiri a scendere, sò che non mi sarei fermato fino al taglio Do,quando di netto avrei reciso il suo tronco, o almeno aperto il suo ventre recidendo le sue viscere...

la tempesta si placa, si soffermo a espirare forte e intenso, gli rendo omaggio, chiburì, notò..rinfodero e mi inchino, a quella preda che è parte di me.

e Mentre scrivo quel malessere passa, quella voglia di urlare,piangere con cui mi sveglio al mattino spesso tace, ebbra del fresco ricordo..ebbra,  mai sazia..